Acerca de
Di tutto restano tre cose:
la certezza, che stiamo sempre iniziando,
la certezza, che abbiamo bisogno di continuare,
la certezza, che saremo interrotti prima di finire
Pertanto dobbiamo fare:
dell’interruzione, un nuovo cammino
della caduta, un passo di danza,
della paura, una scala,
del sogno, un ponte
del bisogno, un incontro.
Fernando Pessoa
programma 2022 - autunnale
ticket 10 € intero - 5 € ridotto
ANNULLATO per problemi di salute
rimandato a data da destinarsi
1 ottobre ore 21.00 Teatro del Lavoro
HIKARU
Compagnia Paramana Puppet Theatre (Atene)
di e con Anastasia Parava
Ispirato alla storia di Neil Gaiman "The Dream Hunters" tessiamo la nostra storia del viaggio di un uomo che trascende l'età adulta, la coscienza. Il nostro punto di partenza è la luce contro le tenebre, bene contro il male, le differenze marginali tra la vita reale e sogna di essere nutriti inconsciamente, i timori e le paure che agiscono come principali ostacoli alla accettazione del cambiamento ed evoluzione. guida in questo viaggio è la motivazione amore per se stessi e per estensione verso l'altro Un viaggio tra illusione e realtà di voli nazionali ed posizionati simultaneamente in tempo parallelo ... presente, passato e futuro e la antipodo ci troviamo faccia . per motivi di paura che ci possono portare nel buio più profondo che cos'è che porta un uomo al buio tutto, arriviamo a realizzare il loro stanza più buia - noi il motivo lasciarlo divorarci?
ANNULLATO per problemi di salute
rimandato a data
da destinarsi
15 ottobre ore 21.00 Teatro del Lavoro
YOU
Compagnia Manimotò
di Ariela Maggi e Giulio Canestrelli con Davide Falbo
Docu-fiction teatrale per un pianeta Altro
Regia: Ariela Maggi e Giulio Canestrelli
Sonoro: IOSONOUNCANE
Vincitore del bando di residenza artistica “La città infinita, quando la periferia diventa centro” promosso da Associazione Anfiteatro Sud di Cagliari
Residenza artistica presso il Teatro della Tosse di Genova
“Il pensiero ecologico si estende sia nel tempo che nello spazio, ma pensare in grande non è in contraddizione con l’essere intimi.[…] L’ecologia è relazionarsi non con la Natura, ma con alieni e fantasmi. L’intimità si presenta a noi con il problema dello spazio interiore. La nostra intimità con gli altri esseri è piena di ambiguità e oscurità. Gli estranei strani fluttuano e dissimulano. Se eliminiamo l’ambiguità e l’oscurità, non otteniamo altro che aggressione.”
Timothy Morton, Come un’ombra dal futuro. Per un nuovo pensiero ecologico, 2019
In un luogo remoto e non ben definito, l’alieno YOU ha un’esistenza felice, unico abitante di un pianeta da lui organizzato e ordinato in modo da soddisfare le sue necessità vitali.
Un giorno un carico di rifiuti terrestri si schianta al suolo. YOU in principio ne è terrorizzato, ma, essere intelligente e curioso, non può impedirsi di esplorarne il contenuto, scoprendo così oggetti a lui sconosciuti.
15 ottobre ore 21.00 Teatro del Lavoro
YOU
Compagnia Manimotò
di Ariela Maggi e Giulio Canestrelli con Davide Falbo
Docu-fiction teatrale per un pianeta Altro
Regia: Ariela Maggi e Giulio Canestrelli
Sonoro: IOSONOUNCANE
Vincitore del bando di residenza artistica “La città infinita, quando la periferia diventa centro” promosso da Associazione Anfiteatro Sud di Cagliari
Residenza artistica presso il Teatro della Tosse di Genova
“Il pensiero ecologico si estende sia nel tempo che nello spazio, ma pensare in grande non è in contraddizione con l’essere intimi.[…] L’ecologia è relazionarsi non con la Natura, ma con alieni e fantasmi. L’intimità si presenta a noi con il problema dello spazio interiore. La nostra intimità con gli altri esseri è piena di ambiguità e oscurità. Gli estranei strani fluttuano e dissimulano. Se eliminiamo l’ambiguità e l’oscurità, non otteniamo altro che aggressione.”
Timothy Morton, Come un’ombra dal futuro. Per un nuovo pensiero ecologico, 2019
In un luogo remoto e non ben definito, l’alieno YOU ha un’esistenza felice, unico abitante di un pianeta da lui organizzato e ordinato in modo da soddisfare le sue necessità vitali.
Un giorno un carico di rifiuti terrestri si schianta al suolo. YOU in principio ne è terrorizzato, ma, essere intelligente e curioso, non può impedirsi di esplorarne il contenuto, scoprendo così oggetti a lui sconosciuti.
22 ottobre ore 21.00 Teatro del Lavoro
La Sposa Blu
Compagnia Biancateatro
di e con Silvia Battaglio
"La sposa Blu è l'ultima moglie di Barbablù - racconta l'artista - anche lei sottomessa ai dettami di un 'consorte-padrone', ma che a differenza delle precedenti spose, riesce a riscattare se stessa liberandosi da una situazione di violenza e costrizione, trovando la forza di aprire 'la stanza delle paure' per vedervi attraverso, per sfidare la realtà, decidendo poi di volare oltre, verso la riconquistata libertà".
Danzatrice, regista e performer Silvia Battaglio, porta avanti dal 2005 il suo iter autorale, collaborando tra gli altri con l'Odin Teatret di Eugenio Barba, con cui ha realizzato il suo lavoro su "Lolita". "La sposa Blu" nasce dall'incontro con il mondo della fiaba: "nel "Barbablù" di Perrault - rivela Silvia Battaglio - ho trovato un 'luogo letterario' capace di suscitare visioni e altrettante riflessioni sul tempo presente, su un 'oggi' col quale noi tutti in qualche modo siamo chiamati a dialogare". Nella pièce sono presenti tre marionette della Collezione Toselli, che testimoniano l'avventura teatrale di Anna, Elda e Hilda Toselli nell'Italia del secondo dopoguerra: "Le tre marionette d'epoca - racconta Battaglio - possiedono una mobilità particolare con la quale mi sono confrontata per comprenderne la 'meccanica espressiva' e costruire una 'drammaturgia corporea'".
"La sposa Blu" racconta la terribile scoperta dei delitti di una sorta di serial killer: "le protagoniste sono quattro donne - conclude l'artista - le tre marionette incarnano le mogli uccise, mentre la quarta donna si fa testimone di una vicenda purtroppo sempre attuale".
29 ottobre ore 21.00 Teatro del Lavoro
Bozzoli
Compagnia Créature Ingrate
con Silvia Torri e Rita Giacobazzi
dramaturgia Valentina Sanseverino - scenotecnica Federica Buffoli
Donne di tutte le età, soprattutto giovani,
e di svariate classi sociali,
si sono avvicinate al mercato del sesso
riuscendo, del tutto o in parte, a sbarcare il lunario […].
Durante la pandemia il numero di ragazze, donne, che si sono lanciate nel sesso a pagamento online è aumentato in maniera esponenziale. OnlyFans, un sito web in cui gli utenti possono iscriversi per vendere contenuti espliciti online, ha registrato un aumento del 85% (4 milioni di neo utenti) delle nuove iscrizioni. Donne di tutte le età, soprattutto giovani, e di svariate classi sociali, si sono avvicinate al mercato del sesso riuscendo, del tutto o in parte, a sbarcare il lunario o a contribuire alle spese familiari, ma anche affrontando la violenza che circonda oggigiorno questa fonte di reddito (si è registrato un netto aumento dei casi di condivisione non consensuale di materiale intimo) e i pregiudizi attorno ad esso.
Il racconto, come un monologo a due voci, si lega ad oggetti e video in diretta che raccontano i paesaggi dell’intimo. Realtà e finzione si confondono, i confini risultano sfumati, gli oggetti e la video-live sono usati per creare diversi piani di senso. S’intende stare sul confine tra il teatro di narrazione e i linguaggi performativi e visuali, per creare un’esperienza che possa stimolare su molteplici livelli il pubblico.
Due donne in scena, un tavolo, due racconti della stessa storia.
Rita, trentenne italiana, ha perso il lavoro durante la pandemia di Covid-19 e non sa più come pagare le bollette. Decide, così, di iscriversi a una piattaforma di vendita di contenuti erotici e inizia la sua avventura tra pregiudizi e piacevoli scoperte, tra minacce di outing e autonomia economica.
Prendendo come spunto la pandemia, la perdita del lavoro e la scoperta del mercato sessuale di una ragazza sui trent’anni, lo spettacolo vuole essere una riflessione sui modi di vedere il lavoro e il proprio corpo, viaggiando tra le riflessioni e le contraddizioni di chi sceglie di fare questo mestiere.
5 novembre ore 21.00 Teatro del Lavoro
Ginodramma
Compagnia Carolina Khoury
di e con Carolina Khoury
Gino è un essere fragile, che vive in bilico tra una realtà poco rosea e il mondo della fantasia dove gli oggetti prendono vita per popolare il suo mondo fantastico. Ma per quanto lui cerchi di sfuggire la realtà, questa viene sempre a bussare alla sua porta.
Gino è un uomo di mezza età come tanti, colpito da una crisi economica che lo ha lasciato in mutande o per meglio dire in tutù, perché si sono presi anche l'ultimo dei suoi slip.
Tra fantasmi del passato, rocamboleschi travestimenti, strazianti canzoni e toccanti coreografie di danza,
Gino ci racconta la strampalata vita di un uomo e la sua solitudine.
IL GINODRAMMA è uno spettacolo tragicomico di teatro di figura scritto per un pubblico adulto (+ 12 anni).
12 novembre ore 19.00 - ore 21.00 Teatro del Lavoro
Flowers
Artisti Associati Paolo Trenta
“Al vostro amore, si aggiunga la coscienza del vostro amore”
Pier Paolo Pasolini
In tutto il mondo gli argomenti che ruotano intorno ai temi dell’identità di genere e dell’orientamento sessuale fanno riflettere, discutere oppure disorientano, mettono in crisi. Le forme di intolleranza che si sviluppano spesso arrivano alla violenza e, in alcuni paesi, alla morte perché le convinzioni e gli stereotipi basati su una rigida idea di maschile e femminile vengono messi fortemente in discussione
Tuttavia, molti sono i passi che sono stati fatti negli ultimi decenni sui diritti civili in Europa e molte sono le barriere legali e politico-sociali che sono cadute attraverso battaglie, proteste e atti di coraggio. Tutte azioni che hanno permesso a molte donne e uomini di aspirare e talvolta arrivare a una parità di diritti e opportunità.
Ma molto c’è ancora da fare e, in tempi di amnesie e regressioni civili diventa importante l’atto del raccontare, del ricordare, del condividere storie che aprono porte su altri mondi e su diverse visioni di mondo.
Sui concetti di sesso, genere e orientamento sessuale l’urgenza maggiore sembra sia fino ad oggi quella di far emergere e sottolineare le diversità attraverso categorie e nomenclature (eterosessuale, omosessuale, bisessuale, transessuale, intersessuale, genderfluid, non binario, agender). E, questo è il primo passo verso una coscienza comune delle diverse peculiarità dell’essere umano. Il passo successivo sarebbe però quello di liberarsi proprio da tali concetti affinché meno netta sia la separazione nella società, maggiore la varietà di espressioni personali e semplificata la possibilità, per ogni essere umano, di sviluppare il proprio potenziale unico.
Come fiori dalle molteplici gradazioni di colore.
fLOWERS narra di storie e, contenendo in sé la parola lover, le storie parlano d’amore.
19 novembre ore 21.00 Teatro del Lavoro
PRELUDES, anatra morte tulipano
Compagnia Unix Puppets
con LAURA BARTOLOMEI
di Laura Bartolomei e Damiano Privitera
marionette, scene e costumi:
Laura Bartolomei, James Davies
regia, video, scelta musicale:
Damiano Privitera
Lo spazio di una stanza senza pareti e uno scarno letto, diventano lo scenario lievemente surreale, per raccontare una favola scritta “istituzionalmente” per occhi di bambini, ma che parla dell’innocenza di tutti, e delle sensazioni in cui ci si troverà a scrutare e vivere nei momenti ignoti della fine della vita.
Una visione che con leggerezza, fuori da ogni drammatizzazione, in un estetismo minimalista, cerca la coerenza con le intenzioni dello scrittore, quelle cha hanno il compito di rasserenare verso quell’ineluttabilità.
Sottotraccia quindi, di fronte al preludio di una circostanza inevitabile, questa storia ci può raccontare, se lo desideriamo, che tutti saremo coraggiosi e curiosi viaggiatori dell’ultimo tragitto, spettatori amorevoli verso se stessi e il mondo, come nel sentimento materno, per esempio, ed è un accenno di ciò che si può dare con la purezza d’animo, con l’amore come carezza di brezza e di quale eredità bisognerà serbare per donarla ai figli che verranno e verranno, a loro volta custodi di quel tulipano viola.
Il teatro di marionette resta, nel suo significato di doppio, a rappresentare lo spirito della persona e ci racconta di un dialogo tra se e se, ne svela i dubbi e infine l’accettazione del destino. La danza ci riporta invece alla corporeità della sofferenza e le proiezioni sono le immagini della parte interiore della persona, i suoi pensieri invisibili e inesprimibili con le parole.
Il linguaggio scarno del testo è inoltre preso a modello per un discorso sonoro che non sia solo tappeto musicale generico ma linguaggio espressivo e drammaturgico, un’espressività che vuole raccontare senza parole, attraverso un flusso anche solo rumoroso, della ricerca di un’empatia arcaica tra la vita e la morte, quella che arriva dal profondo dell’animo umano e corrisponde alle origini delle nostre emozioni.
ANNULLATO per problemi di salute
rimandato a data da destinarsi
26 novembre ore 21.00 Teatro del Lavoro
Il Dottor Froidoni
Compagnia Carolina Khoury
di e con Carlina Khoury
Musiche originali Disegno Luci
Scenografie di Matteo Castellan Luca Carbone Gianluca Di Matteo
È aperta la seduta con il Dr. Froidoni, illustre psico- pupazzo-terapeuta dai metodi non troppo accademici, pronto a guidarvi in un viaggio psichedelico nei meandri dell'inconscio. Tra incubi rivelatori, orsi bi-polari, sogni erotici, ipnosi di gruppo e test psicoattitudinali, gli spettatori-pazienti hanno la rara opportunità di scoprire i benefici immediati della terapia, ritrovando l’equilibrio mentale in tempo reale.
ANSIE, COMPLESSI E OSSESSIONI, TRAUMI, TRANSFERT E PERVERSIONI, COMBATTILI A FIANCO DEL DR.FROIDONI!
“LATERAPIA DEL DR. FROIDONI” è uno spettacolo di Teatro di Figura scritto per un pubblico adulto (+12).
Anno di creazione: 2016 Durata: 1h circa
“I miei pupazzi talvolta fanno o dicono cose che io, come attrice in carne ed ossa, non oserei mai fare.
Essi sono la chiave che permette al mio ego di liberarsi e dissolversi nella loro pelle di fili intrecciati. “
Chi è Pulcinella
Pulcinella non ha bisogno di presentazioni. Da Mr.Punch a Kasper, da Gasparko a Vitez Laszlo, dalla Francia alla Russia, dalla Spagna alla Romania la tradizione passa da Pulcinella. Pulcinella burattino racchiude in sé tutte le simbologie accumulate in migliaia di anni. Un significato rituale che le maschere hanno poi in parte perso con la commedia dell’arte. Le origini di Pulcinella si perdono nella storia e di lui si raccontano le storie più incredibili. Qualcuno dice che per riposarsi Dio lo creò il settimo giorno, altri lo sentirono cantare serenate alla luna in cima alla torre di Babele... La cosa certa è che mio padre, a Napoli, da bambino andava alla ricerca della baracca dei burattini per vedere gli spettacoli di Pulcinella.
Lo spettacolo
Le guarattelle sono gli spettacoli tradizionali dei burattini napoletani a guanto. Pulcinella Cetrulo d’Acerra in questi antichi canovacci si incontra e si scontra con figure mitiche del teatro popolare: il guappo, la guardia, l’amata,... Dal loro incontro scontro nasce sempre una situazione divertente, irriverente, catartica.
La voce di Pulcinella somiglia a quella di una papera, è molto potente ed è prodotta con particolare strumento chiamato “pivetta”. Il ritmo (la ribalta del teatrino in certi momenti suona come se fosse una vera e propria batteria) e l’equilibrio fra il testo e il gesto, fa sì che lo spettacolo coinvolga anche chi, non napoletano, o addirittura straniero, non comprende tutte le battute. ‘E guarattelle sono un po’ come una canzone: canticchi, balli, ti lasci trasportare. E allora come dice sempre Teresina, l’eterna fidanzata di Pulcinella: “Canta canta Pulecenella, che ‘a vocella tója m’ piace assaje “.
Il teatrino dove sono rappresentati gli spettacoli è una baracca aperta, che permette movimenti più ampi e a volte la possibilità di sbirciare il “dietro le quinte”, come capita spesso quando si lavora in strada.
Gli spettacoli hanno infinite variazioni e lo stesso canovaccio raccontato più volte sarà sempre diverso.
27 novembre ore 16.30
Teatro del Lavoro
TEATRO TEATRO TONDO
Le GUARATTELLE di PULCINELLA
di e con Gianluca Di Matteo
per tutti i pubblici
4 dicembre ore 16.30
Teatro del Lavoro
TEATRO TEATRO TONDO
CORRE VOCE nel BOSCO
Compagnia Teatrino Ambulante 1+1=3
idea teatrale di Giulia Marra
con
Giulia Marra, Renata Silano, Andres Reyes
macchina scenica di Flavio Salussola
Pupazzi di Jocelyn Glaves e Giulia Marra
per tutti i pubblici
- Hai sentito? -
- Cosa? -
- Corre voce nel bosco che il lupo perderà la sua forza
quando noi smetteremo di avere paura di lui…
In scena.
Un teatrino di burattini,
la geometria di un fitto bosco e tre attori canterini che accompagnano il pubblico a perdersi nella narrazione.
I protagonisti della storia.
Gli abitanti del bosco che giocano alla paura del lupo e alla rivoluzione contro chi li terrorizza.
Sono un coro di voci fanciullesche, bocca su bocca tra ritornello e filastrocca.
La bambina custode del bosco, che dialoga col pubblico e immagina storie di riscatto che si materializzano intorno a lei.
Il suo pensiero vola alto ed è vivace come la danza di una farfalla.
Il lupo spaccone,
il bullo del bosco,
il compagno di giochi prepotente che in un incontro segreto viene invitato a ripensare il suo comportamento.
E’ necessario un cambiamento
Esiste una via alternativa di convivenza tra gli abitanti del bosco...
Ma chi é davvero il più forte… per il bene comune.
I coraggiosi personaggi dello spettacolo propongono una nuova prospettiva di realtà.
Più forte e più bello è chi affronta il pericolo con l'immaginazione, chi capisce che con l'aiuto dell'altro la paura diventa forza.
11 dicembre ore 16.30
Teatro del Lavoro
TEATRO TEATRO TONDO
VARIETA' MUTANDIS
Compagnia Signor Formicola
con quella faccia un po’ così
quell’espressione un po’ così
prima di veder il SIGNOR FORMICOLA
e ogni volta ci chiediamo
se quel TEATRO che vediamo
non c’inghiotte e non torniamo più…