21 ottobre 2023 ore 21.00
Teatro del Lavoro
Il misterioso ritrovamento di 22 lastre per lanterna magica, vestigia di un ignoto “ultimo spettacolo del signor Casanova” è al centro di questa illusione teatrale, di questo falso d’Autore: manovra a cui Alberto Zoina, autore e interprete di Icosameron, non è nuovo. Preso nel vortice dei riferimenti storici e letterari, nella magia delle immagini, lo spettatore cede volentieri alla “sospensione dell’incredulità”, si abbandona alla divertita reinvenzione di un celebre personaggio, allo smascheramento di un gigante delle bugie.
ticket 10 € intero 5 € ridotto
22 ottobre 2023 ore 21.00
Teatro del Lavoro
È uno sguardo acido , allo stesso tempo satirico, verso le regole che reggono la nostra società. Vengono trattate la solitudine, la morte, il tempo che passa, i rapporti umani, la frivolezza della vita.
Il burattinaio sa perché ha creato questo spettacolo; è il suo linguaggio, quasi il suo grido di allarme, cosciente o no, é la sua visione della vita in generale.
Lui non ne fa un volantino militante bensì conserva un distacco del tutto originale e una retrospettiva che gli permette di osservare, di denunciare il tutto con umore e sarcasmo. L’ironia rimane il suo forte. E, senza dubbio, fa sì che questo spettacolo parli senza che nessuna parola esca dalla bocca degli “attori”.
ticket 10 € intero 5 € ridotto
10 novembre 2023 ore 21.00
Teatro Santa Croce - Luserna San Giovanni
24 novembre 2023 ore 21.00
Teatro del Lavoro
Il sipario si apre e ci troviamo di fronte una sorta di magazzino. Scatole e valige invadono tutto lo spazio. Sul fondale una porta-finestra chiusa da un telo bianco. Clara dorme appesa e Juan dorme avvolto in un sacco a pelo.
Juan si sveglia di colpo. Spegne la sveglia dopo diversi tentativi falliti, poi si mette a cercare gli occhiali. Dopo averli trovati comincia a “sistemarsi”: prende dagli scatoloni impilati il necessario per la toilette, avanza in proscenio e si lava davanti ad un lavandino e uno specchio immaginari. Clara continua a dormire “danzando” appesa. Da quando suona la sveglia comincia un via vai di ombre di persone dietro alla porta finestra.
ticket 10 € intero 5 € ridotto
Un progetto che unisce teatro, videoarte e digitale utilizzando strumenti innovativi per estendere il gioco del teatro e la fruibilità dei temi teatrali.
Frammenti e sguardi sulla giustizia, sulla famiglia, la guerra, i ritorni colti volando di paesaggio in paesaggio (città, periferie, paesaggi acquatici, campi) e seguendo il viaggio di Oreste che torna a casa interrogandosi sui fatti accaduti e sul proprio agire.
Il soggetto è tratto dall‘Orestea di Eschilo a partire dall’eccezionale traduzione che ne fece Pier Paolo Pasolini. Un omaggio al gioco del teatro di Eschilo e a Pasolini traduttore nel centenario della nascita.
L’Orestea è l’opera dei punti di vista a partire da quello degli dei che osservano dall’alto, a quello del coro che osserva a distanza, fino a quello dei personaggi immersi nella tragedia.
L’idea fondante del progetto è di ampliare la questione dei diversi punti di vista posti dal testo tramite una proiezione a 360 gradi concedendo allo spettatore la possibilità di guardarsi attorno, anzi di scegliere il proprio punto di vista, di scegliere cosa guardare.
Drone tragico può essere installato in grandi ambienti con proiezioni immersive e azioni performative dal vivo, fruito con visori VR anche a distanza o tramite proiezione guidata e voci dal vivo.
„Molti degli uomini preferiscono
l'apparenza più che l'essenza,
scostandosi dal giusto.“
Eschilo, Agamennone.
Questo progetto è vincitore di
RESIDENZE DIGITALI 2022 a
cura di Centro di Residenza della
Toscana (Armunia –
CapoTrave/Kilowatt), in
collaborazione con AMAT,
Fondazione
Romaeuropa, Fondazione
Piemonte dal Vivo/Lavanderia a
vapore, Centro di Residenza
Emilia-Romagna (L’arboreto-
Teatro Dimora / La Corte
Ospitale), Teatro della Tosse,
Zona K.
11 novembre 2023 ore 21.00
Teatro del Lavoro
ticket 10 € intero 5 € ridotto
12 novembre 2023 ore 17.30
Galleria d'Arte Filippo Scroppo - Torre Pellice
15 novembre 2023 ore 21.00
Cafè Müller - Torino
Pelle, studio sul pube nudo è uno spettacolo di teatro danza contemporaneo, ideato diretto e interpretato da Alessandra Fumai con Cristina Da Ponte e Martina Auddino. Questo studio matura attraverso residenze di ricerca a partire dal 2020 e integra l’indagine antropologica, effettuata sul campo mediante interviste e incontri con gruppi di donne, con la ricerca performativa, che esplora le tecniche del corpo che sottendono alla creazione del genere femminile e alla costruzione del “corpo adeguato” secondo gli attuali standard economico-sociali ed estetici. “Pelle” esprime la volontà di dare vita e corpo alle testimonianze delle donne coinvolte nella ricerca, indagando, attraverso il linguaggio artistico, alcune ricadute fisiche, emotive e psicologiche della cultura di genere nel mondo occidentale. L’autrice pone l’accento su quello che chiama “cannibalismo del corpo femminile”, legato alle pratiche di consumo che oggettificano e reificano i corpi in un’ottica che promuove il valore d’uso degli stessi e non ne valorizza la traiettoria esistenziale: utilizzando la voce, la danza e la mimica le tre donne in scena riportano, attraverso un linguaggio simbolico e crudo, i risvolti intimi e talvolta comici di questa condizione. La donna -feticcio entra così in scena, portando con sé immaginari e desideri, come una muta presenza carica di tensione: la performance apre lo sguardo a diversi piani di lettura sostenuti dalla presenza delle immagini proiettate sullo sfondo e sui corpi. Lo spettacolo si avvale di apporti artistici di natura differente, dalla danza, alla performance, al canto, al teatro, al video e i materiali presenti sono usati ora come maschere, ora come abiti o simboli carichi di senso.
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Galleria Scroppo ticket 10 € intero 5 € ridotto
Cafè Müller ticket 12 € intero 9 € ridotto
il soprannaturale nel multiverso di marionette
Lo spazio di una stanza senza pareti e uno scarno letto; sono lo spazio surreale, per raccontare una favola scritta per occhi di bambini, ma che parla dell’innocenza e della paure nella fine della vita, scena in cui saremo tutti, prima o poi, protagonisti. Una visione che con leggerezza e senza drammatizzazione, in un’estetica minimalista, cerca coerenza con le intenzioni leggere, “naturalmente” non ludiche, dell’autore.
Sottotraccia, a fronte di un preludio verso una circostanza inevitabile, questa storia dalla linea sottile ci può raccontare, se lo desideriamo, che tutti saremo coraggiosi e curiosi viaggiatori dell’ultimo tragitto, spettatori amorevoli verso se stessi e il mondo che ci circonda, in un sentimento materno e accogliente, in un sottinteso di ciò che si può dare con la purezza d’animo, e quale eredità preziosa si può donare ai figli che verranno e verranno, a loro volta custodi di quel tulipano viola.
La marionetta, che ci rappresenta nello spirito, ci racconta di un dialogo dentro noi stessi, ce ne svela i dubbi e infine l’accettazione. La danza non nasconde la sofferenza del corpo ma la rincuora e le proiezioni luminescenti ne scoprono la parte interiore, i suoi pensieri invisibili e arcaicamente inesprimibili con parole.
“L’Anatra, la Morte e il Tulipano” è una storia filosofica, archetipo che ben si presta ad essere incarnata da un linguaggio teatrale moderno e simbolico. Allo stesso tempo, per non diventare banale, necessita di un senso poetico squisito nella costruzione di un evento teatrale e ciò non può esser dato per scontato.
Indubbiamente, per fare amicizia con la propria stessa morte, ci vuole molto coraggio e nello spettacolo “PRELUDES anatra morte tulipano” per mostrare tutto questo c’è voluto solo un letto da ospedale, una marionetta dal design originale, una sfera di vetro con dell’acqua, un po’ di videoproiezioni, un paio di sacchetti di granaglie... e molta, moltissima tenerezza, diretta in
ugual modo tanto all’uccello indifeso quanto alla Morte che è venuta a prenderla.
Lo spettacolo, con Laura Bartolomei come attrice, ha un laconismo stilistico di strumenti espressivi accuratamente scelti, una maestria raffinata nella manipolazione della marionetta ed un coraggio straordinario nel movimento plastico, che lo rende completamente credibile.
Lo stesso vale per la sua forma, questa apertura di condivisione del palco con la marionetta, che è arrivata al teatro di figura relativamente di recente.
Essay di Anna Konstantinova,
critica teatrale del Petersburg Theatre Journal
16 novembre 2023 ore 21.00
Cafè Müller - Torino
Cafè Müller ticket 12 € intero 9 € ridotto
17 novembre 2023 ore 21.00
Cafè Müller - Torino
18 novembre 2023 ore 21.00
Teatro del Lavoro
La performatività del suo corpo si situa nell'incontro fra composizione, materia vocale e proliferazione di fenomeni, reali fughe musicali, libere da ogni esigenza nominativa, dove anche il soffio può apparire un segno. Questo approccio rileva il corpo come estensione.
L’anatomia è l’ultimo elemento, come una membrana tesa fra la voce interiore e la polifonia discordante del mondo, che dà al corpo il senso del suono e delle parole a partire dalle quali tutto può accadere
Cafè Müller ticket 12 € intero 9 € ridotto
Teatro del Lavoro ticket 10 € intero 5 € ridotto
28 novembre 2023 ore 21.00
Teatro del Lavoro
IL TEMA
è il titolo dell’ultimo progetto teatrale della compagnia Il Funambolo centrato, questa volta, sul tema della violenza sessuale perpetrata da sacerdoti cattolici su religiose.
Se negli ultimi anni il tema della pedofilia all`interno della Chiesa è diventato ormai di dominio pubblico, quello, altrettanto grave, della violenza sessuale sulle religiose rimane sempre ancora un tabù che il Vaticano cerca con ogni mezzo di nascondere.
LE FONTI
Un recente servizio in francese realizzato dalla catena televisiva “Arte” rivela fatti e testimonianze agghiaccianti che non possono più passare sotto silenzio.
Nel servizio vengono fatti i nomi di due fratelli, sacerdoti (entrambi ormai deceduti), che per anni abusavano delle religiose della loro confraternita scambiandosele fra di loro, coperti dal silenzio complice dell’Autorità religiosa. È ispirandosi a questi fatti e testimonianze che la nostra compagnia vuole affrontare un tema così delicato.
ticket 10 € intero 5 € ridotto
per prenotazioni@teatrodellavoro.it per info: damiano@teatrodellavoro.it - 330 425716